Sono cresciuta in una famiglia che viveva in
una piccola fattoria in Ohio, USA, in mezzo a cattolici. Era l’unica religione
che conoscevo a quel tempo. Quindi le cose in cui credo vengono dalla Chiesa
Cattolica Romana. La mia famiglia andava a messa tutte le domeniche e noi
bambini andavamo a fare catechismo tutti i sabato mattina per un paio d’ore
durante l’anno.
Le mie convinzioni religiose di base non sono
cambiate molto dopo che sono diventata suora nel 1949. Con il verificarsi del
Concilio Vaticano II, invece, la mia percezione di Gesù e della Chiesa
cambiarono radicalmente. Prima del Vaticano II Dio mi sembrava l’essere più
simile a un Babbo Natale di qualsiasi essere umano che conoscevo. Non pensavo
mai al suo “Essere” se non come qualcosa di delicato, gentile e buono. Sapevo
che il suo “Essere” era invisibile per me quando lo era il “vero” Babbo Natale.
Eppure credevo nell’esistenza di entrambi. Gesù a quel tempo era il Beato Sacramento
nell’Eucarestia.
I libri di materia spirituale a cui avevo
accesso durante il Noviziato, che erano stati scritti prima del Vaticano II, mi
sembravano incomprensibili; almeno la maggioranza. Non riuscivo a rapportarmi
ad essi. Poi, quando il Cardinal Suenens scrisse La suora nel mondo moderno durante il Vaticano II non solo riuscii
a comprendere quanto diceva ma mi piaceva quello che diceva. Questo libro era
sensato, secondo me. Volevo girare le pagine il più velocemente possibile per
vedere cosa c’era scritto più avanti.
Ero anche felice di riuscire a leggere le
Scritture da sola, specialmente i Vangeli. Non mi ricordo il momento preciso o
l’occasione, ma ricordo che riuscii ad
ottenere una Bibbia. Scelsi la Bibbia di Gerusalemme. Avevo sentito che era la
traduzione migliore. Assieme a questo, un altro libro che ha avuto un impatto
tremendo nella mia vita è stato Il
nostro stile di vita evangelico, la prima revisione della nostra Regola. Questo
libro ha significato moltissimo per me. Tuttavia, per adeguarsi alle
aspettative canoniche questa revisione sembrava aver rimosso lo “spirito” che
avevo sperimentato nella prima versione. Eppure, ho confidato nel fatto che
sarei stata capace di mantenere lo spirito che avevo percepito nella prima
versione.
L’altro aspetto della mia vita che ha
significato molto per me dopo il Vaticano II è stato la possibilità di entrare
nel mondo dell’apostolato pastorale nel 1972 dopo aver lavorato nel nostro ambiente
ospedaliero come infermiera Questo mondo dell’apostolato pastorale mi ha spinto
a leggere e studiare i testi di studiosi delle Scritture assieme anche a
teologhe femministe. I libri che si distinguono per me in questo campo sono quelli
scritti da Jane Schaberg, Elizabeth Johnson, CSJ, and Margaret Farley,
RSM. Jane mi ha aiutato a vedere l’umanità assieme alla divinità di Gesù;
Elizabeth Johnson mi ha aiutato a vedere come Dio può essere presente in altre
religioni oltre al Cristianesimo; e Margaret a vedere amore umano come pensavo
esistesse nelle Scritture. Ci sono molti altri libri ottimi e significativi che
ho avuto il privilegio di leggere e su cui meditare ma per questioni di brevità
in questo articolo faccio riferimento solo a questi.
Un’altra risorsa che il Vaticano II mi ha
dato per la mia vita di SFP è stata la mia abilità di vivere di più tra persone
che sono povere dal punto di vista economico invece che affluenti. La mia prima
esperienza è avvenuta alla fine degli anni ’60 quando sono stata in grado di
vivere brevemente tra Afro-Americani in un complesso di case popolari nella città
di Detroit mentre frequentavo l’università per diventare infermiera. Da quella
volta ho vissuto in case “comuni” con Suore di altre congregazioni e da sola
mentre cercavo “lavoro” in alcune delle parrocchie urbane più povere in Ohio e
nel Michigan.
E infine nel mio percorso di vita come SFP
una benedizione inaspettata avvenne circa 20 anni fa quando una famiglia del
Bangladesh con sei figli, con il più piccolo che a quel tempo era piccolissimo,
si trasferì a fianco alla mia abitazione. Vivevano al piano terra della casa a
fianco alla mia. Siamo diventati amici. Dopo un breve tempo sono riusciti ad
acquistare la casa in cui vivo e mi hanno chiesto di rimanere invece che
trasferirmi.
Il mio stretto rapporto con questa famiglia
mi ha aiutato a comprendere un’altra cultura e una religione diversa dalla mia.
Sono Islamici. Il modo in cui praticano la loro religione mi fa pensare alla
mia vita come Cattolica romana prima del Vaticano II. I loro valori e le loro
convinzioni sembrano simili a quelli che ho sempre nutrito. La famiglia sembra
molto importante per loro assieme alla presenza di un Dio affettuoso che
chiamano Allah. Quando penso a Dio di solito penso a Gesù.
Sono molto grata alla leadership SFP che
abbiamo avuto dal Vaticano II. Ci sono parecchie persone che potrei nominare.
Eppure riconosco che non sono queste poche persone tra noi ma piuttosto tutte
noi che siamo cambiate parecchio dal Vaticano II. Per quando mi riguarda, io
credo di avere un “assaggio” di un po’ di paradiso qui sulla terra prima ancora
di morire. Ovviamente, nell’ora della morte mi aspetto di continuare a goderne,
ma questa volta per l’eternità.