15.11.12

La mia esperienza


Verso la metà di settembre ho iniziato il tirocinio in una casa di riposo di Assisi. È un’esperienza, che mi sta aiutando a scoprire sempre di più il volto povero di Gesù nelle persone anziane e malate.
Ogni giorno quando inizio il mio turno, sento che il Signore mi chiede di essere prima di tutto una presenza di amore che non giudica, che sa amare ciascuno senza parzialità, al di là delle apparenze. L’esperienza che vivo è quella di toccare con mano la fragilità di questi fratelli, che hanno bisogno di tutto, dall’essere nutriti, vestiti, lavati, ma soprattutto amati  e a volte coccolati. Inoltre, nei loro occhi spesso leggo la solitudine, l’abbandono e la tristezza per una vita che sta finendo. Per questo, sento che Dio mi chiede una cura particolare per ognuno secondo il proprio disagio sia fisico che psichico. Diversi hanno problemi motori, ma soprattutto di cognizione di tempo e di spazio. Insomma solo con qualcuno riesco a scambiare due parole, ma grazie a Dio seguo il consiglio di Madre Francesca, che dice di usare gentilezza in ogni caso e vedo che funziona il più delle volte. E’ proprio vero che il linguaggio dell’amore è il più comprensibile, ed è quello che supera ogni barriera.
Anche con qualche operatrice mi succede di aver pazienza: il modo di rivolgersi verso gli anziani, a volte sgarbato, mi incoraggia a dare il buon esempio ed essere una presenza di guarigione per tutti.
Sono davvero grata a Dio e alla Congregazione, per avermi dato la possibilità di fare questa bella esperienza, nella quale imparo molto dai miei maestri, che sono proprio questi fratelli che incontro ogni giorno.
Sr. Barbara T.
 
Sr. Barbara con alcune colleghe

Sr. Barbara con un ospite della casa di cura

Sr. Barbara con altri ospiti della casa di cura

Momento di ricreazione insieme